Nel 1970 era stata approvata la legge che introduceva anche in Italia il divorzio, ma i gruppi cattolici reagirono con una alzata di scudi, e chiesero immediatamente l’istituzione di un referendum popolare per abrogarla. Furono però le stesse donne cattoliche a “rompere i ranghi”, ritrovandosi in molti casi a combattere per il mantenimento della legge accanto al movimento femminista. Di notte le donne affiggevano manifesti a favore del divorzio, di giorno passavano le suore a strapparli. Anche molti uomini cattolici si dichiararono comunque in favore della possibilità di divorziare, rimandando a ciascun individuo la scelta morale. Tutto questo portò a un chiaro fallimento del referendum, nel quale quasi il 60 per cento degli italiani votò per non abrogare la legge.
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